Neurologia

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In aggiunta ad altri trattamenti, l’applicazione di diete specifiche può essere di supporto contro il dolore cronico. Guarda il video per scoprire quali sostanze possono influire negativamente e quali positivamente sul dolore dei tuoi pazienti.

Una scheda di counseling utile per il riconoscimento dei fattori di rischio nella transizione dal dolore post-chirurgico acuto a quello cronico (CPSP).

Il dolore cronico postchirurgico è molto più comune rispetto a quanto si possa pensare. Un approfondimento con recenti update dalla letteratura scientifica sul ruolo dell’analgesia preventiva nel controllo del dolore postoperatorio.

Una selezione di articoli relativi alle problematiche oncologiche, i primi di competenza del medico di medicina generale e i successivi dello specialista in oncologia.

Gestire il paziente oncologico non significa solo offrire le migliori opzioni terapeutiche, ma anche capire e anticiparne i bisogni.

Raccomandazioni e linee guida per la valutazione del dolore oncologico, fenomeno complesso che presenta aspetti sia quantitativi sia qualitativi.

Il dolore neuropatico (NP, Neuropathic Pain) – causato da una lesione o una malattia del sistema nervoso somato-sensoriale – è spesso sotto-diagnosticato e difficile da trattare.

Il COVID-19 causa spesso complicanze neurologiche, in grado di causare dolore neuropatico.

Recentemente, è stato dimostrato che l’emicrania sia sensibile alla dieta e che alcuni alimenti scatenino attacchi di emicrania.

Nell’osteoartrosi del ginocchio – che colpisce globalmente circa 265 milioni soggetti – per ridurre il dolore, migliorare la funzione fisica e potenzialmente rallentare la progressione della malattia sono stati sviluppati alcuni trattamenti biomeccanici.

L’osteoartrosi (OA) è un processo dinamico, metabolicamente attivo, che coinvolge tutti i tessuti articolari. L’OA è principalmente una diagnosi clinica. Tuttavia, una semplice radiografia può essere utile per confermare la diagnosi ed escludere altre patologie.

I sintomi definiti “red flags”, ovvero “bandiere rosse”, sono informazioni che allertano sull’opportunità di una valutazione più approfondita del paziente, eseguendo ulteriori test, o dell’invio del paziente a uno Specialista.

I sintomi della FM si sviluppano e persistono a causa dell’interazione tra vari fattori a livello biologico, psicologico e sociale. Pertanto, è necessario riuscire a sviluppare ed attuare nuovi approcci bio-psico-sociali per il trattamento della FM, che si concentrino sulla gestione dei sintomi oltre che sul dolore.

La fibromialgia (FM) rappresenta una sfida per il medico. L’ampia gamma di sintomi associati a questa patologia e la sua graduale evoluzione ne rendono difficile la diagnosi. Uno studio ha dimostrato che la diagnosi di FM potrebbe richiedere più di 2 anni.

In Italia il dolore cronico colpisce più di un quarto della popolazione, mentre la prevalenza media europea è del 21%. Tuttavia, il dolore cronico è spesso trascurato e sottovalutato, con gravi conseguenze socio-economiche. Consulta la scheda di counseling che evidenzia i punti salienti della legge 38 per il medico e per il paziente.

Diversi studi clinici hanno dimostrato che l’esercizio migliora il dolore anche in assenza di miglioramenti di forza, flessibilità o resistenza. L’esercizio fisico, inoltre, può avere effetti analgesici sulla parte dolorosa.

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