Approfondimento scientifico
Approfondimenti nel campo della gestione del dolore attraverso contenuti informativi e rigorosi su temi di rilevanza clinica.
Una scheda per valutare l’alimentazione del paziente con dolore cronico e indirizzarlo verso una dieta che può contrastare la componente infiammatoria e alleviare il dolore.
Una infografica sui principi attivi degli alimenti che, avendo il potenziale per sopprimere o inibire le vie nocicettive implicate nel dolore da OA, possono rappresentare uno strumento di supporto nella gestione di questa patologia.
Ad oggi le possibilità di approccio per la gestione del dolore postoperatorio sono molto diversificate e si basano sulle più recenti evidenze scientifiche.
Il dolore cronico postchirurgico è molto più comune rispetto a quanto si possa pensare. Un approfondimento con recenti update dalla letteratura scientifica sul ruolo dell’analgesia preventiva nel controllo del dolore postoperatorio.
Gestire il paziente oncologico non significa solo offrire le migliori opzioni terapeutiche, ma anche capire e anticiparne i bisogni.
Un approfondimento scientifico sulle opzioni di gestione del dolore oncologico con un focus sulla scala analgesica dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Che cosa si intende per dolore episodico intenso? Quali sono i segnali per riconoscerlo e quali gli approcci terapeutici?
La neuropatia diabetica colpisce oltre la metà dei 460 milioni di persone in tutto il mondo affette da diabete, di cui circa un terzo sviluppa anche dolore neuropatico.
Recentemente, è stato dimostrato che l’emicrania sia sensibile alla dieta e che alcuni alimenti scatenino attacchi di emicrania.
Nell’osteoartrosi del ginocchio – che colpisce globalmente circa 265 milioni soggetti – per ridurre il dolore, migliorare la funzione fisica e potenzialmente rallentare la progressione della malattia sono stati sviluppati alcuni trattamenti biomeccanici.
Concettualizzare in modo univoco il dolore cronico rimane una sfida, accentuata oggi dai progressi nella comprensione dei meccanismi psicologici, sociali e del sistema nervoso centrale.
Nell’osteoartrite (OA) il quadro sintomatologico del dolore è spesso complesso. L’interesse per la determinazione dei fenotipi dell’OA e il raffinamento delle metodologie di valutazione psicofisica utilizzati è aumentato negli ultimi anni.
La lombalgia è un sintomo comune a diverse patologie e le potenziali cause sono molteplici. Come è possibile, dunque, valutare se la lombalgia ha una causa sottostante grave? La lombalgia può essere classificata dal medico di famiglia in quattro categorie.
La lombalgia è un sintomo comune a diverse patologie e le potenziali cause sono molteplici. Come è possibile, dunque, valutare se la lombalgia ha una causa sottostante grave? La lombalgia può essere classificata dal medico di famiglia in quattro categorie.
La lombalgia cronica o CLBP (Chronic Low Back Pain) colpisce circa il 20% della popolazione mondiale (secondo altri il 20-30%). Attualmente, si tende a cercare di comprendere ciò che porta alcuni individui a un elevato livello di dolore cronico e frequenti recidive.
Diversi studi clinici hanno dimostrato che l’esercizio migliora il dolore anche in assenza di miglioramenti di forza, flessibilità o resistenza. L’esercizio fisico, inoltre, può avere effetti analgesici sulla parte dolorosa.
Prevenire l’obesità è un obiettivo importante per la prevenzione dell’osteoartrosi (OA). L’obesità contribuisce infatti allo sviluppo dell’OA negli arti inferiori.
È probabile che il COVID-19, creando fattori di stress aggiuntivi, influenzi negativamente la sensibilizzazione centrale, di cui soffrono i pazienti con fibromialgia, portando a un peggioramento dei sintomi.